lunedì 4 maggio 2009

Coreingrapho: In Scroll We Trust


Odio i fumetti sul web.
Chiunque ama i fumetti sa che il piacere che se ne trae non è solo nella semplice lettura. E’ anche il piacere fisico e un po’ feticista di toccare le pagine, saggiarne la ruvidezza con le dita, ascoltarne il fruscio, affondare il naso tra le pieghe e odorarne colla e inchiostri.

Coreingrapho è un’officina, un laboratorio di fumetti nati e pensati per il web.
E lo adoro.
E’ nato nel gennaio del 2009 per “una passione e un’esigenza”, come si legge nella presentazione del progetto, “passione ed esigenza di fumetto”.
Il blog è un laboratorio aperto a chiunque voglia parteciparvi (e che abbia il talento necessario…).
Non ci sono limiti e tematiche e stili, ma tutti i fumetti lì pubblicati devono obbedire a un’unica regola: devono essere larghi al più 700 pixel. Nessun limite sulla lunghezza.
Basta visitare l’home page e scorrerla, scrollando verso il basso, per rendersi conto di cosa consiste il formato adottato.

Cosa ha di tanto particolare Coreingrapho da avermi fatto superare l’istintivo odio e rigetto per i fumetti letti su un freddo monitor?

Primo: il talento.
Credo di non esagerare nel paragonare l’atmosfera che si respira su Coreingrapho a quella del fumetto d’autore italiano degli anni ’70 e ’80. La cura seria e giocosa con cui sono trattati il disegno, il segno e le parole è naturale figlia delle riviste di quegli anni.

Secondo: il carattere internazionale.
Coreingrapho è nato da un'idea di autori italiani, ma è un'arena aperta che ospita anche autori stranieri: molti fumetti sono presenti in una doppia versione inglese/italiano.

Terzo: il mezzo.
I fumetti di Coreingrapho non mi fanno rimpiangere la carta perché in molti casi, non si tratta semplicemente di buoni fumetti, ma di buoni fumetti pensati esattamente per il web, per il formato particolare dei 700 pixel.
In casi come questo o questo si ha l’impressione di leggere una sorta di fumetto animato, come scorrendo una pellicola in cui la velocità dell’animazione e del succedersi delle scene è scelta dal lettore. Personaggi, frasi, scenari, pause, vuoti e pieni sono pensati per lo scrolling verticale. Le figure entrano nel campo visivo dal basso verso l’alto: è piacevole scoprile a mano a mano, centimetro per centimetro.
Si tratta di una fruizione del tutto peculiare, diversa da quella tipica dei fumetti cartacei. L’uso del mezzo è unico e coerente. Il contenitore influenza il contenuto. Il contenitore è il contenuto.


Forse addirittura si potrebbe parlare di un tipo del tutto nuovo di fumetto.
Un nuovo tipo di fumetto che merita di essere conosciuto.

Alessio

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