venerdì 29 maggio 2009

ANIMAls

Un paio di settimane fa mi sono lanciato alla ricerca del primo numero di ANIMAls, nuova rivista edita da Coniglio Editore.
Ho dovuto girare parecchie edicole e ad ogni "no, mi dispiace, è esaurita" dei vari edicolanti le aspettative e la curiosità sono cresciute a dismisura, insieme allo stupore di non sentirmi dire un più probabile "e cche robba è?".
Acciuffata una copia, mi sono brillati gli occhi fissando la copertina, che fa bella mostra dei nomi coivolti: Gipi, Bacilieri, Mannelli, Toffolo, David B., Vives, Makkox, Vinci.
ANIMAls si propone come rivista di fumetti, storie, vita e nient'altro.
Finora ho letto tutta la parte fumettistica, le interviste e gli articoli, ma non ancora i racconti inediti.
Se dovessi dare un'opinione dando ascolto alla delusione, provata a caldo, subito dopo la lettura delle storie a fumetti, mi ritroverei a scrivere che la montagna ha partorito il proverbiale topo. Un topo intelligente, che legge libri e mangia solo formaggio francese, ma pur sempre topo.
Delusione sono state le due pagine di Gipi e di Bacilieri, non per una mera questione di quantità, ma per la strana impressione di aver davanti qualcosa di marginale, di... ripescato da chissà dove. Divertenti, ma nulla di più, le "diapositive" di David B.
La cosa più interessante, forse, è Come rubare un Magnus, di Davide Toffolo.
La più intima e potente: Anima&corpo, di Riccardo Mannelli.
La più spassosa: Les signes du la decadons, di Makkox.
Per il resto, poche sorprese, nè in negativo nè in positivo. Un livello generale abbastanza buono, storie in cui c'è sì anima, ma che forse mi aspettavo con un po' più di core. E sudore.
Se dovessi mettere su un piatto gli articoli e le interviste e sull'altro i fumetti, la bilancia penderebbe decisamente per i primi.
In conclusione, AMINAls merita l'acquisto?
Sì. Almeno l'acquisto del secondo numero.
Perchè da tempo non c'è una rivista simile in edicola. Perchè potrebbe proporre materiale molto interessante, anche quello non fumettistico.
Spero fortemente che il merito della rivista non sia semplicemente quello riempire un vuoto, ma di creare uno spazio con tratti distintivi, che risponda a un progetto, e soprattutto spero che venga pubblicato solo materiale inedito, creato per quello spazio, per quel progetto.

Alessio

Un piccolo post scriptum:
in questo primo numero c'è un fumetto, una striscia verticale di Makkox, uno degli autori e creatori di Coreingrapho. Potete leggerla nel suo blog personale: QUI. Sono dell'idea che questo tipo di fumetto non è adatto ad essere pubblicato in un formato che non ne esalti lo sviluppo in verticale. Intendiamoci: il fumetto è perfettamente leggibile e godibile anche su carta, ma perde qualcosa. Magari è una mia fissazione, ma anche i semplici dialoghi, sviluppati tutti in verticale, sono pensati per essere spizzati pian piano scrollando con la rotella del mouse.
Sarebbe bello se queste "storie verticali" fossero pubblicate in un paginone centrale, a mo' di poster ripiegato più volte su se stesso, da srotolare...









Nessun commento:

Posta un commento