martedì 28 aprile 2009

Environmental protection agency, Ghana

Di Africa si parla poco, e quando se ne parla é sempre male. Di ambiente in Africa si parla ancora meno, e forse una ragione c'é. Non é mia intenzione oggi fare eccezione, non aspettatevi lodi alla natura selvaggia africana. Questo é uno sfogo. E sfogando la mia rabbia spero di darvi qualcosa a cui pensare.


Visitate il sito dell’agenzia per la protezione ambientale del Ghana, EPA, e rimarrete sorpresi. La pagina esiste, il che non è da dare per scontato, ha un aspetto ben professionale ed il contenuto è convincente.


" The Environmental Protection Agency is the leading public body for protecting and improving the environment in Ghana. It's our job to make sure that air, land and water are looked after by everyone in today's society, so that tomorrow's generations inherit a cleaner, healthier world. We have more than 30 years of history behind us. We have offices across Ghana working on and carrying out Government policy, inspecting and regulating businesses and reacting when there is an emergency such as a pollution incident. A 12-member board of directors, appointed by the President of Ghana, supervises our operations. However, the management of our day-to-day operations is directly under an Executive Director and seven divisional heads (Directors) "


In foto qui sotto, Ada Foah: dove le tranquille acque del fiume Volta sfociano nell’oceano Atlantico; basta scendere di un paio di chilometri con la corrente, per vedere uno spettacolo ben diverso (in foto sotto). Un paio di giorni dopo aver scattato la seconda foto mi sono imbattuto nel sito della EPA.















Putroppo – come spesso succede – a belle parole seguono pochi fatti, ed un'occhiata un po’ più attenta sgretola il muro di facciata. Andate nella sezione “publications”, “environmental news” o addirittura “environmental law” e troverete un assaggio del vero Ghana. Le informazioni sono datate od incomplete, se presenti; ma la maggior parte delle sezioni sono in bianco.


Quanto dice un sito internet sull’efficienza di una agenzia? Forse non molto. Può ben essere che gli impiegati della EPA siano troppo impegnati in giro a far rispettare l’ambiente per aggiornare il loro sito. Ma io non credo. La differenza abissale tra la foto sopra – che in ogni caso è molto più pulita di qualunque spiaggia nel raggio di 100 km da Accra - e le belle parole sul sito della EPA mi rende furioso.


Ho un immagine mentale molto chiara di come deve essere il quartier generale della EPA, e di cosa succede durante il “management of our day-to-day operations”; ed è molto simile a ciò che vedo ogni giorno in qualunque altro ufficio amministrativo. E mentre i pubblici impiegati passano le loro oziose giornate dormendo sulle scrivanie, una delle più grandi potenziali fonti di ricchezza del loro Paese soffoca lentamente sotto uno strato di plastica che si fa ogni giorno più spesso..


Plastica... Facciamo un passo indietro, e lasciate che vi porti in un mercato qualunque. Che volete comprare? L’Ananas e delizioso, facciamo uno. La signora lo sbuccia e lo affetta pure, tutto incluso nel prezzo. Che altro? Un pezzo di pane? Bene, e gia siamo a quattro buste di plastica: due trasparenti per l’interno e due nere per l’esterno. Acqua? Pure quella viene in una busta di plastica. Una volta finito potete buttare le buste al lato della strada o nella fogna all’aria aperta. A vostro gradimento.


La plastica sta soffocando questo paese, e purtroppo sta cominciando ad essere messa in secondo piano da qualcosa di ancora peggio: e-waste. Secondo un recente rapporto di Green Peace “poisoning the poor” il Ghana sta diventando la piu grande discarica di materiale tecnologico in fin di vita sul continente africano. Il traffico di rifiuti tecnologici è illegale: per legge il produttore deve prendersi cura del prodotto al termine della sua vita utile. In pratica viene tutto importato come prodotti di seconda mano, computer, cellulari, televisioni, etc. etc. buttato in immense discariche all’aria aperta, dove viene fatto a pezzi e bruciato nella speranza di riciclare qualche frammento di rame o di altri componenti.



Il Ghana vive in un pericoloso cocktail di vuoto legislativo ed ignoranza che rischia nel giro di pochi anni di trasformare un ambiente naturale incredibilmente ricco , ed una grande risorsa economica, in fumo.


Posso sbagliarmi, ma le immagini parlano chiaro. Come il sito della EPA è stato creato e poi dimenticato, lo stesso è probabilmente successo all’EPA, facendola diventare un altro di quegli enti volti più a risolvere il problema della disoccupazione che altro, senza nessuna ambizione se non di chiudere bottega alle 5 e fare il meno possibile nel frattempo.


C'é chi crede che la protezione ambientale sia un lusso che pochi si possano permettere. Sicuramente i locali, più per mancanza di fiducia nelle proprie istituzioni e possibilità, la pensano cosi. Sbagliato. Questa situazione é doppiamente dannosa: in senso diretto, danneggia l'ambiente e la salute degli abitanti, ed indirettamente, distrugge la possibilita di sviluppare un industria turistica.

Non é mia intenzione seguire il discorso con una lista delle solite corporazioni, organizzazioni criminali e politici che si arricchioscono dietro a sprechi simili. Non c'é forma di aiuto o pressione internazionale che possa combatterlo, solo l'indignazione della popolazione. Ghana svegliati, il mondo ti mangia in testa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti propongo
la lettura del progetto "cleanup Axim" dell'associazioe ingegneri senza frontiere.

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