mercoledì 11 novembre 2009

Parnassus - l'uomo che voleva ingannare il diavolo

Un film di fantasia che attraverso l’utilizzo della magia (anche quella nera), racconta la favola più antica che conosciamo:
La storia eterna – Dio - il peccato - l’ascesa di Gesù tra i mortali- le genesi - la redenzione, il libero arbitrio - il riscatto e il Panta Rei che Eraclito ben declamava più di duemila anni fa.
Non è perciò difficile identificare Parnassus con un ipotetico Gesù (in chiave romanzata). Il nostro protagonista (nelle vesti di un Santone, di uno Stregone) si trova a stringere un patto con il Diavolo (Tom Waits), pur di avere la vita eterna, ignaro del fatto che la società sarebbe cambiata e che i suoi più di mille anni di esperienza l’avrebbero fatto sentire inadeguato più che preparato.
Un Dio sceso in terra che è stato reso umano fino al midollo, tant’è che come tutti gli esseri umani è vittima della tentazione, delle scelte, del gioco, quel gioco che lo rende schiavo di una vita contrassegnata da scommesse con il demonio alias Mr Nick.
La più importante/difficile di tutte lo porta a chiedere di tornare agli occhi del mondo giovane, solo per poter conquistare l’amore di una donna.
Il prezzo da pagare, però, è alto perché qualsiasi figlio fosse nato da quell’unione sarebbe diventato di proprietà del diavolo al compimento del sedicesimo anno di vita.
Quando ormai sembrava salvo da tale privazione , sua moglie resta incinta alla veneranda età di sessant’anni e muore durante il parto.

Il film ha inizio agli sgoccioli di tale scommessa quando Valentina (sua figlia ) è in procinto di tagliare il traguardo del suo sedicesimo anno.
Il Diavolo sembra volerlo sfidare nuovamente, e riprendendo il concetto dei grandi autori Tedeschi e Russi dell’Ottocento ( Goethe - Dostoevskij) e del Novecento ( Bulgakov), il bene e il male appaiono non come due principi etici ma come due elementi ontologici, dove senza l’uno non potrebbe mai esistere l’altro.
Ultima ed importantissima sfida, che vale la libertà di Valentina, sta nella vittoria di chi per primo tra il Diavolo e Parnassus riuscirà ad ingraziarsi cinque anime, non a caso la quinta anima non riuscirà ad essere redenta, altrimenti finirebbe il loro gioco, la loro ciclicità nel possibile sbaglio e nell’eventuale perdono.
Per assurdo Valentina sarà liberata comunque da Mr Nick (proprio per evidenziare che non sempre il male viene per nuocere).

Parnassus è il capo della compagnia teatrale “ Imaginarium” e mediante il suo spettacolo cerca di attrarre adepti al suo focolare, i quali grazie all’attraversamento di uno specchio che fa da ponte tra il mondo visibile e quello invisibile, si trovano a vivere, anche se per breve tempo, nella loro fantasia, nella loro più intima immaginazione.
Il prezzo per tale esperienza è a sottoscrizione ma ogni anima che entra a contatto con la grande opportunità che offre Parnassus (C. Plummer) ne esce così provata da sentire l’esigenza di liberarsi da ogni tipo di materialità che appartiene alla società moderna.
L’acquisto apparentemente fortuito di Tony Shepherd (che non a caso significa pastore) in questa sgangherata compagnia si rivela poi ostile, incorporando in realtà le vesti di un moderno Giuda dai mille volti (Ledger, Depp,Law, Farrell).
Il nostro Tony è intepretato da una ottima e purtroppo ultima performance di Heath Ledger, prematuramente scomparso, al quale sono venuti in ausilio degni colleghi/amici, quali Jonny Depp con un ruolo breve seppur notevole che quasi si confonde con l’attore originario per fisionomia; un secondo intervento è di Jude Law che non smentisce le già consacrate capacità interpretative allontanandosi comunque dai colori di Ledger, essendo lui per natura biondo e con gli occhi azzurri, ben distante perciò dall’assomigliare al Tony aldilà dello specchio (ma si sa ogni uomo ha mille facce e perché no..anche belle!?!).
Ed infine “last but not least” un Colin Farrell che copre forse il ruolo più ampio rispetto ai due Shepherd che prendono vita nel mondo dell’immaginazione. Farrell ci rivela il nostro personaggio per quello che è: un traditore! Come appunto lo è stato Giuda nei confronti di Gesù, anche se tecnicamente è stato Gesù ad aver tradito Giuda.
E’ necessario precisare che il tradimento di Giuda è una necessita prevista da Dio e che suo figlio deve accettare per redimere l'umanità nonostante fossero stati grandi amici; tornando al film non manca infatti la citazone di un Tony/Giuda che chiede spiegazioni : “Perché? Io ero tuo amico,come hai potuto tradirmi? Dopo quello che c'è stato tra noi”.
Tale frase,vorrà dire qualcosa o semplicemente rivela che Tony è un doppiogiochista? Sembrerebbe comunque presente un turbamento sincero e quando Tony spiega a Parnassus che Mr Nick non può cedergli la quinta anima perché essa è il premio della loro scommessa, è perfettamente consapevole del meccanismo escatologico in cui è un attore (nel senso etimologico: ha parte attiva), quindi le sue parole potrebbero portare a una riflessione? Forse si, forse no.

La storia asserisce un’ipotetica conclusione con la scelta di Valentina di staccarsi/liberarsi dall’eterno gioco-pericolo di Parnassus e di tornare alla vita vera, quella idealizzata fin dalla sua infanzia, ci riesce anche grazie alla costante presenza e all’amore di Anton (quest’ultimo contraddistinto iconograficamente nel film con due ali poste dietro la schiena..sarà un angelo? Un messaggero di Dio presso gli uomini?)

Percy (il nanetto che accompagna Parnassus), se continuassimo a cercare richiami simbolici e - perché no? - religiosi, si potrebbe identificare nel nostro Dio che in questa favola magica cerca fino alla fine di vigilare sul perseverante peccatore Parnassus che da sempre e forse per sempre cadrà nella tentazione e sarà vittima del vizio del gioco.
Lo stesso Parnassus ci dice che se Percy non ci fosse stato probabilmente si sarebbe lasciato accompagnare da un nanetto.
Ci verrebbe allora da chiederci:” perché non è proprio così che avviene?” , la risposta è piuttosto semplice: assolutamente no se aprendo i nostri orizzonti mettiamo in antitesi l’evidente piccola statura fisica di Percy (legata comunque al mondo terreno) con la sua notevole grandezza d’animo che appartiene invece a un mondo più spirituale, dove non conta come sei ma chi sei.
Ma "la storia eterna" è ontologicamente eterna; ergo..."sul finale non possiamo garantire” come dice il DIONANETTO quando insieme a Parnassus tornano a raccontare attraverso un gioco di cartone il loro spettacolo teatrale senza fine e Parnassus sembra nuovamente attratto da una nuovo possibile patto con Mr Nick, ma lo schiaffetto inflittogli da Percy la dice lunga su chi dei due ha l’ultima parola.


Martina Venanzi


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