lunedì 7 dicembre 2009

Il nostro Premier preferito

L' Economist e' noto per prendere posizioni forti e difenderle in maniera costante e razionale. Indimente traduce l'ultimo atricolo dell' Economist su Berlusconi intitolato:

Our Favourire Prime Minister
Time to say Addio

E' stata una setiimana difficile per Silvio Berlusconi, anche secondo i suoi standard. Un tribunale ha richiesto la sua presenza in aula riguardo una grossa multa alla sua societa' Fininvest per l'aquisto della Mondadori. Sua moglie, Veronica, e' in caccia di un maxi compenso nel processo per il divorzio. Il suo processo per corruzione del avvocato inglese David Mills e' stato riesumato dopo l'abolizione della legge sulla sua immunita'. Girano nuove accuse riguardo vecchie connessioni mafiosi. Roma ospitara' questo finesettimana il "No Berlusconi Day". Mr Berlusconi, maestro in sopravvivenza politica, sembra comiciare ad essere in difficolta'.

L'opinione dell'Economist su Mr Berlusconi e' rimasta immutata negli anni. L'Economist ha criticato il suo debutto politico nel 1993 - 94, ha consigliato agli italiani di dire "Bssta!" al governo Berlusconi nel 2006 e li ha spinti a sostenere il suo oppositore di centro-sinistra a marzo del 2008. Nonostante cio', l'Economist e' rimasto cautamente in disparte rispetto al vasto numero di scandali a fondo sessuale che hanno sommerso il Premier 73-enne quest'anno. L'Economist preferisce giudicare Berlusconi in base a due criteri piu concreti:
(i) il conflitto di interessi tra i suoi impegni politici ed i suoi affari personali, e (ii) la performance del suo governo.

Lo svolgersi degli eventi della settimana scorsa ha messo in pessima luce il primo: la ripresa
di vari processi aventi lui o suoi associati come parti in causa, oltre ad una serie di problemi finanziari e legali, stanno distraendo lui ed il suo governo dalle loro responsabilita' con danni visibili.

La crisi finanziaria ha spostato il focus dell'attenzione dai probelmi economici di cui l'Itlaia soffre all'emergenza di paesi come la Grecia. Tuttavia, nonostante la rigogliosa crescita delle piccole industrie del nord, il paese intero sta rimanendo seriamente indietro. Tra Settembre 2008 e Settembre 2009 la riduzione del PIL e stata maggiore rispetto alla media europea e
le proiezioni indicano un crollo del 5% a chiusura del 2009. Un crollo pari a qualunque altro grande stato europeo.

La risposta del governo Berlusconi alla crisi e' stata lenta in maniera allarmante. Il premier ha negato a lungo la possibilita' che l'Italia cadesse in recessione ed ha usato il povero stato delle finanze italiane come scusa per le ridotte dimensioni dello stimolo fiscale in italia rispetto ad altri grandi paesi. Al cntrario di altri piu' coraggiosi leader politici, non ha promosso le riforme economiche necessarie a rilanciare l'economia del paese che e' crollata nettamente rispetto alla Germania. L'Italia e' un paese che rimane eccessivamente regolato e si presenta male nelle graduatorie internazionali rispetto alla facilita di fare affari e negli indici internazionali sulla corruzione e di investimenti nell'istruzione e nella ricerca.

Nel suo terzo governo Mr Berlusconi ha messo in atto una politica estera eccentrica e disallineata con quella degli alleati occidentali. Si e' avvicinato a alla russia di Putin ed alla Libia di Gheddafi seguendo interessi energetici itlaiani (e questa settimana e' andato in Bielorussia a farsi amico un'altro dittatore, Alyaksandr Lukashenka). Sotto il governo Berlusconi, in somma, l'Italia continua a tirare colpi bassi all'Unione Europea ed al resto del mondo.

Vai Silvio, vai
In parte grazie alle sue macchinazioni, non emerge un chiaro sucessore nel caso Berlusconi cadesse. Alcuni fedeli preferiscono rimanere al suo fianco sostenendo che l'alternativa sarebe il caos. Tuttavia l'Italia disponi di alcuni potenziali leader: Gianfranco Fini, nel suo partito, ha apertamente cercato di far cadere Mr Berlusconi; Pier Ferdinando Casini, al centro,
che si e' tenuto a dovuta distanza dal terzo governo Berlusconi; e perfino il nuovo leader di centro sinistra, Pierluigi Bersani, che ha spinto le riforme sotto il governo Prodi.

Dovesse Berlusconi cadere e' certo che uno di loro si farebe avanti. Chiunque esso sia, potrebbe addirittura portare a termine la trasformazione del paese che Berlusconi interruppe scendendo in campo negli anni 90.
L'Italia si troverebbe in una situazione molto migliore se il cavaliere ora cavalcasse fouro di scena.

Traduzione Indimente da The Economist.
Testo Originale.

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