lunedì 25 gennaio 2010

La Cina cresce troppo rapida?

Un'altro articolo dell'economist. Tema: la crescita dell'economia cinese.
La Cina ha recentemente dichiarato una crescita del prodotto interno lordo (PIL, o GDP in inglese) superiore al 10%. Una domanda sorge spontanea: e' possibile? Se stesse producendo al disopra delle proprie risorse? Vi lascio all'economist, ma prima un paio di commenti:

1 - Il grafico e' impressionante.
2 - La Cina detiene buona parte del debito pubblico americano. In altre parole la Cina sta finanziando l'america. Gia da tempo gli americani sostengono che lo yuan sia tenuto artificialmente basso rispetto al dollaro e spingono per una rivalutazione. Lo yuan basso rispetto al dollaro significa per i cinesi maggior cometitivita nell'esportazione e ritorni maggiori dal credito in dollari.
3. il Pil pro capite cinece e' circa $5000 e quello americano e' circa $40000


Mentre pechino registra la temperatura piu' bassa degli ultimi 59 anni, l'economia cinese e' in fiamme. Dati del 21 gennaio indicano una crescita del PIL reale del 10.7% rispetto all'ulimo quadrimestre dell'anno passato. Sotto la spinta dei sussidi statali e dai tagli alle tasse sui beni mobili, la produzione industriale e' aumentata del 18.5% rispetto al dicembre scorso e le vendite al dettaglio del 17.5%. In termini reali l'ultimo anno ha resitrato la il piu grande aumento delle vendite al dettaglio degli ultimi 20 anni.

Fino all'anno scorso la preoccupazione maggiore degli economisti era la prospettiva di disoccupazione e deflazione. Ora il rischio e' che l'economia cinese si surriscaldi e cominci a generare inflazione. L'indice annuale dei prezzi al consumatore ha registrato in dicembre un aumento dell'1.9%, un cambio piuttosto drastico rispetto al -1.8% registrato a luglio.

Il recente picco inflazionario sembrerebbe principalmente duvuto nell'aumento dei prezzi dei generi alimentari causato dal mal tempo nelle regioni del nord. In varie citta' il prezzo dei vegetali e' piu che raddoppiato negli ultimi due mesi. Tuttavia, Helen Qiao e Yu Song di Goldman Sachs sostengono che non siano solo i prezzi alimentari a causare inflazione, ma che l'economia stia cominciando a girare troppo rapidamente. Se l'economia cinese fosse semplicemente troppo forte, ci sarebbe poco di cui preoccuparsi: l'eccesso in produzione farebbe scendere i prezzi di mercato. Invece stanno cominciando ad emergere seri colli di bottiglia: l'elettricita comincia a venir meno in alcune province, e le riserve di carbone sono scarse. Perfino la forze lavorativa comincia a venir meno, costringendo le aziende ad alzare i salari.

Se le risorse diminuiscono troppo rapidamente, allora la straordinariamente rapida crescita della diponibilita di credito e contante dell'ultimo anno potrebbe diventare inflazionaria. La crescita del credito alle banche si e' ridotta fino al 32% dal dicembre scorso, ma e' acora troppo rapida. La banca centrale ha comiciato ad aumentare le riserve minime obbligatorie per ridurre la liquidita' in circolazione ed e' stato ordinato ad alcune banche di ridurre l'emissione di credito. E' improbablile che la banca centrale alzi il tasso di interesse ufficiale finche' l'inflazione rimane al di sotto del 3%, ma l'inflazione potrebbe sforare il tetto del 3% entro febbraio.

Nel 2009 il governo ah dato tre motivi per giustificare l'immobilita dello yuan rispetoo al dollaro: la caduta delle esportazioni, la esile crescita del PIL ed inflazione negativa. Ora, con la crescita del pil al di sopra del 10% e l'esportazione e l'inflazione in rapida crescita, le scuse stanno a zero.

Fonte: The economist
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